Brindiamo con mani italiane
Gli italiani gesticolano, si sa. Attenzione, però: per sentirsi italiani non basta muovere le mani a caso, non è sufficiente "sbracciarsi" (ossia fare ampi movimenti inconsulti, come se fossimo dei tarantolati) e certamente non si può solo e unicamente unire le dita "a coppino", come dice un comico siciliano, e muovere la mano in su e in giù.
Diciamolo chiaro e tondo: l'insieme dei gesti che si fanno quando si parla non è il linguaggio dei segni. Non bisogna confondere un "linguaggio nato per non farsi comprendere" (i gesti) con una "lingua creata per comunicare" (il linguaggio dei segni).
Già, perchè pare proprio che - a prescindere da quella che sembra essere una naturale attitudine mediterranea, ossia muovere le mani per accompagnare ogni espressione - alcuni dei gesti più comuni e famosi siano stati "creati a tavolino" nel corso della dominazione borbonica, per evitare che gli invasori, nemici per antonomasia, comprendessero ciò che gli abitanti di un certo luogo (forse Napoli, forse qualche altro luogo in Campania) dicevano.
Martedi 29 agosto ci sarà una serata dedicata proprio a questi gesti, e la sfida sarà grande: parlare attraverso le mani anche a chi non comprende l'italiano.
Per aiutarci, nell'intervallo spiegheremo (grazie a Federica Gagliardi, la "cocinera tremenda" di Siviglia) come preparare alcuni aperitivi italiani, e li assaggeremo anche.
Ci vediamo alla KUC di Kolding (Ågade 27) alle 16. Saremo ospiti della FOF Sydjylland (guardate la loro pagina per iscrivervi alla serata!) e con noi ci sarà anche Mari Castro, della Dante di Siviglia.
Chi non ci sarà... deve solo aspettare le foto e i video, che non mancheranno.